Comunità di OpenStreetMap si interroga sul riuso dei dati


Simone Cortese uno dei principali personaggi della comunità sia italiana che internazionale di OpenStreetMap (OSM), sul prorpio blog ha tradotto un articolo dal blog di OpenStreetMap sulle nuove linee guide che la comunità stà svolgendo per chiarire le modalità di riuso dei dataset.

Questo parte dell’articolo dal titolo Ai confini della licenza:

OpenStreetMap (OSM) è, nel suo nucleo, un database globale di informazioni geografiche e ha una licenza, la Open Database Licence (ODbL), che è stata progettato da zero per garantire la libertà per i database rilasciati pubblicamente. Nello spirito, è molto simile alla licenza Creative Commons “Attribuzione-Condividi allo stesso modo” (CC-BY-SA), che è stata progettato per le opere creative, o la GNU General Public License (GPL), che è stata  progettata per coprire il codice sorgente del computer.

Sia la CC-BY-SA sia la GPL sono esistite per molti anni e sono costruite sulle leggi legate ai “diritti d’autore”, che consentono all’autore o gli autori di un lavoro di controllare a quali condizioni esso può essere duplicato e distribuito. Queste leggi sono diffuse, in una forma o nell’altra, da oltre 300 anni e, a causa della loro lunga storia, sono state esaminate da legislatori, avvocati, giudici e giurie molte volte. Questo processo di controllo si traduce in decisioni legislative o giudiziarie, e ciascuna di queste decisioni aiuta a costruire un corpo di “giurisprudenza” e di precedenti giudizi di tribunale che possono essere utilizzate in seguito per formare un parere sulla questione se un uso particolare rischia di essere messo in discussione o no. E’ importante sapere che le decisioni sono considerate prese solo quando i giudici o giurie abbiano emesso un verdetto, il che significa che spesso è impossibile prendere una qualsiasi decisione definitiva senza giurisprudenza precedente e e senza casi precedenti.

I confini e i poteri del diritto d’autore sono stati messi alla prova in tribunale molte volte, e sembrerebbe ragionevole basare la licenza di OSM su di esso, tuttavia, non è affatto chiaro che il copyright si applichi a un database di informazioni geografiche e così la nostra licenza si basa sul diritto d’autore, diritto contrattuale e il “diritto sui database”, che per la prima volta sancito dalla legge nel 1996 come parte della direttiva europea sui database. Purtroppo per noi, i dati aperti, come oggetto distinto dai campi più affermati legati al codice sorgente aperto per computer e alle creazioni artistiche altamente libere, portano con se una serie di sfide diverse, soprattutto quando sono coinvolte licenze con clausole di tipo Share-Alike.

La “giovane” natura dei diritti sui database significa proprio che c’è molta poca storia, giurisprudenza e pochi precedenti, cosa che porta incertezza circa le implicazioni della ODbL. Questa incertezza si traduce in rischio per gli utenti di dati OSM, cosa che può impedire ad OSM di essere più ampiamente utilizzato e che ostacola uno degli obiettivi primari del progetto: permettono che i dati vengano utilizzati in “modi creativi, produttivi o imprevisti”.

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