Facebook lancia un nuovo strumento utile nel caso di emergenze naturali, con il nuovo servizio denominato Facebook Mappe Disaster. Il servizio Mappa dei disastri, serve per individuare le persone colpite e far si che la macchina dei soccorsi possa intervenire in modo più rapido.
Le informazioni di raccolta dati sulla posizioni di persone in difficoltà, secondo Facebook sono estremamente difficili e spesso impossibile utilizzando i metodi convenzionali e ciò non permette un intervento tempestivo, cosa vitale in queste circostanti.
Quindi, dato che molte milioni di persone sono connesse sul social e, sempre più persone si connettono, i dati di Facebook sono in grado di fornire in tempo reale notizie di un evento e in modo molto più celere permettere alle organizzazioni di coordinare il lavoro di soccorso.
L’annuncio dell’applicazione è stata rilasciata il 7 giugno sul sito newsroom di proprietà della società articolo dal titolo “Using Data to Help Communities Recover and Rebuild” .
Questo nuovo strumento viene dopo il “Safety Check” . Safety Check è uno strumento che permette tramite il social di informare gli amici ed i familiari in contatto su Facebook di una situazione di emergenza. Questo strumento è anche uno dei dati che si strutta per il nuovo Mappe Disaster.
Ma come funziona Facebook Mappe Disaster e come fa a raccogliere i dati? Sul blog ci viene spiegato anche questo. Naturalmente bisogna essere collegato dallo smartphone a Facebook e con la geolocalizzazione attivata. In questa situazione fb sfrutta i dati dati aggregati, anonimi, che gli utenti hanno scelto di condividere col social e che permette di sapere quante persone sono presenti nel luogo di un evento.
Quindi i dataset delle mappe sono vengono aggregati come: Aggregazione temporale, Aggregazione spaziale e Smoothing spaziale. E, in base a questi dati vengono generati tre set di dati univoci, ma complementari: Popolazione, Movimento e Sicurezza.
Anche se ancora si stanno facendo dei test sulla rappresentatività delle mappe anche con collaborazioni con organizzazioni quali UNICEF, Programma alimentare mondiale e la Croce Rossa, società in grado di rispettare la privacy delle persone.

Per saperne di più sullo strumento, questo il link.