luglio 2015 il più caldo e con fenomeni estremi


Luglio 2015 è stato, per l’Italia, un mese estremamente caldo, facendo segnare un’anomalia di circa +3.6°C sopra la media del periodo di riferimento (1971-2000) e risultando pertanto il luglio più caldo dal 1800 ad oggi, ovvero da quando si eseguono osservazioni strumentali nel nostro Paese.

anomaila in gradi °C della temperatura superficiale del mediterraneo rispetto alla climatologia 1985-2006 Fonte CNR

anomaila in gradi °C della temperatura superficiale del mediterraneo rispetto alla climatologia 1985-2006
Fonte CNR

L’anomalia ha addirittura superato di circa un grado quella del luglio 2003, che si fermò a +2.6°C. Il 2003, fino al mese scorso, risultava il detentore di quattro primati mensili assoluti: i mesi di maggio, giugno, luglio e agosto erano infatti i più caldi di sempre con anomalie rispettivamente di +2.8°C, +4.82°C, +2.6°C e +3.8°C rispetto al periodo di riferimento.

L’anomalia record di luglio 2015 porta anche la media “parziale” dell’anno in corso (calcolata sul periodo gennaio-luglio) ad un’anomalia superiore a quella del 2014, che – ricordiamo – chiuse a +1.45°C come anno più caldo di sempre.
Le precipitazioni di luglio 2015 per l’Italia, infine, sono state piuttosto contenute, con anomalie negative sulla maggior parte del territorio.

Via CNR – News

La temperatura media superficiale del Mediterraneo si è mantenuta nettamente al di sopra dei valori di riferimento (1985-2006) nell’area occidentale, anche di quattro gradi, rimanendo invece  più vicina ai valori climatologici nell’area orientale. Questi alcuni dati emersi dalle analisi delle anomalie osservate rispetto alle medie climatologiche della superficie del Mediterraneo, da parte del gruppo oceanografico dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr di Roma. A segnare oltre quattro gradi sopra la media climatologica soprattutto i mari di Corsica e Sardegna, nella prima decade di luglio e poi nuovamente tra il 18 e il 24 luglio, quando anche Adriatico e Ionio hanno registrato la stessa anomalia. Una variazione di calore che ha interessato anche il Mediterraneo orientale, sopra la sua media ormai dal 21 luglio. Negli ultimi giorni le temperature elevate non hanno risparmiato nemmeno i mari Ligure, Tirreno e Adriatico, che si mantengono almeno tre gradi sopra i valori di riferimento. Inoltre la temperatura della zona pi¨`calda dei mari italiani a nord della sicilia nel tirreno meridionale ha superato il range di 35,6.

Via CNR – News

Anche il violento temporale avvenuto il primo agosto a Firenze si inserisce nel quadro dei cambiamenti climatici: la sua particolare intensità, infatti, è diretta conseguenza del luglio appena passato, fra i più caldi di sempre come durata, a confermare la “candidatura” del 2015 come anno più caldo degli ultimi 150. Non a caso, negli ultimi 15 anni fenomeni come questi si sono triplicati e la loro forza è aumentata dal 30 al 40%.

Nella giornata, una rapida perturbazione in spostamento dalla Francia verso la nostra penisola, caratterizzata da aria relativamente fredda in quota, ha trovato condizioni particolarmente favorevoli produrre fenomeni intensi sul Mediterraneo centrale e sull’Italia, dove da giorni stazionava una massa d’aria calda e umida. L’instabilità maggiore, in Toscana, si è manifestata dopo le 16:30 con due sistemi temporaleschi intensi, il primo in prossimità della costa centrale e il secondo sulle zone interne. Tali sistemi, in generale di breve durata ma molto intensi, hanno seguito una traiettoria sudovest–nordest, cioè lungo una linea ideale dalla Costa degli Etruschi alla provincia di Firenze, con una velocità di spostamento della perturbazione elevata, determinata dai venti in quota. Le precipitazioni cumulate in alcuni punti sono state attorno a 50 mm in circa un’ora e mezzo, con intensità di precipitazione sino a 20-25 mm in 15 minuti: intensità, pur non inedite per il capoluogo, in grado di mettere in crisi il sistema fognario urbano provocando estesi allagamenti. I temporali, specie nella zona di Firenze, sono stati caratterizzati anche da grandinate e violente raffiche di vento che hanno causato cadute di alberi e di tegole e l’interruzione della linea ferroviaria.

Solo dopo un’attenta analisi dei danni e delle testimonianze sarà possibile valutare se i venti sono stati causati alle correnti di downdraft del temporale o se si è formata una vera e propria tromba d’aria. I fenomeni sono stati comunque molto localizzati e concentrati, i danni più ingenti hanno riguardato un’area ridotta della città con un diametro di circa 1 km e il momento più intenso è durato meno di un’ora. Le previsioni meteorologiche a oggi indicano teoricamente la permanenza di condizioni favorevoli allo sviluppo di fenomeni così intensi, ma la difficoltà della localizzazione degli stessi e del livello di intensità, soprattutto a livello locale, rimane sempre elevata.

Via CNR – News

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