Monitoraggio in 3D del patrimonio forestale


E’ partito in questi giorni, con il volo di un elicottero equipaggiato con uno scanner laser aereo che cattura immagini in 3D, il monitoraggio delle aree boschive della Toscana “pubbliche e private” pesantemente  danneggiate dalla tempesta di vento del 5 marzo 2015. L’ operazione è coordinata dal Consorzio LaMMA (Cnr e Regione Toscana) in sinergia con l’Accademia italiana scienze forestali e il Corpo forestale dello Stato.

L’acquisizione delle informazioni di dettaglio raccolte dalla strumentazione ‘LIDAR’ a bordo dell’elicottero permetterà di mappare in 3D la situazione aggiornata dei danni al patrimonio boschivo regionale. Una operazione che il Consorzio LaMMA (costituito da Cnr e Regione Toscana), in stretta sinergia con l’Accademia Italiana Scienze Forestali e il Corpo Forestale dello Stato, sta svolgendo su incarico della Regione Toscana.

I danni alle foreste, visione dall'alto. Fonte CNR

I danni alle foreste, visione dall’alto. Fonte CNR


L’obiettivo è di fornire in tempi ravvicinati, prima dell’arrivo dell’estate, gli elementi necessari per pianificare le operazioni di gestione forestale essenziali per ridurre i problemi legati alla diffusione di malattie delle piante, al rischio incendio, al dissesto idrogeologico e al rischio per l’incolumità delle persone. Avvicinandosi la stagione calda, infatti, l’enorme quantità di materiale legnoso presente a terra nei boschi danneggiati rappresenta un accumulo di biocombustibile potenzialmente infiammabile, che potrebbe favorire gli incendi. Inoltre tronchi, rami e fogliame a terra rappresentano un potenziale veicolo di fitopatie che potrebbero contagiare la vegetazione non abbattuta dal vento. C’è poi anche un altro problema da considerare: l’abbattimento delle piante e l’accumulo del materiale a terra può sia provocare fenomeni di dissesto idrogeologico sui versanti, che ostruire lo scorrimento dei corsi d’acqua con evidenti rischi al territorio.

Se nella maggior parte dei casi i danni al patrimonio forestale riguardano singole piante o piccoli gruppi, affrontabili con una gestione ordinaria, in altri casi l’evento ha causato la distruzione completa della copertura forestale. Le aree su cui effettuare il volo LIDAR sono state definite dall’Accademia italiana di scienze forestali e dal Consorzio LaMMA sulla base di diversi criteri e valutazioni, a partire dalle informazioni contenute nelle segnalazioni in possesso del Corpo forestale dello Stato, della Regione Toscana e degli altri enti locali.

Per localizzare le aree più colpite sono stati considerati i danni a superfici estese (anche fino a 5000 mq), con rimozione completa della copertura forestale, e in particolare le foreste dominate dalla presenza di conifere (abete bianco, pino nero e douglasia), che sono le formazioni più danneggiate. Sono state di grande utilità anche le simulazioni dell’intensità della raffica di vento ricavate dai modelli meteorologici del LaMMA.

Cos’é il sistema ‘LIDAR

Il ‘LIDAR’ (Light Detection And Ranging) è un sistema di telerilevamento ambientale a base laser sempre più diffuso e utilizzato, insieme alle tecniche di fotogrammetria aerea e terrestre, per la costruzione di modelli digitali tridimensionali del terreno e degli oggetti che su di esso si trovano.

Grazie a questo tipo di rilevamento è possibile acquisire molte più informazioni rispetto ad una semplice fotografia aerea che, soprattutto nel caso di coperture boscose, non mostra la situazione del suolo, sotto la copertura fogliare. Si può costruire pertanto una mappa 3D dettagliata della superficie scannerizzata.

I dati derivanti dai rilievi ‘LIDAR’ verranno subito elaborati dall’Accademia Italiana di Scienze Forestali in collaborazione con il LaMMA. Se ne otterranno informazioni fondamentali per determinare il destino del legname a terra e valutare gli interventi più adatti per mettere in sicurezza le aree e progettare le operazioni di ripristino e successivamente di ripopolamento e rimpianto.

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Via CNR News

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