LibreOffice 6.2.1


The Document Foundation ha annunciato LibreOffice 6.2.1, la prima versione minore della famiglia LibreOffice 6.2 rilasciata all’inizio di febbraio. Si tratta della versione più aggiornata quella che viene denominata “fresh”, destinata quindi ad appassionati di tecnologia e coloro che per prima vogliono provare le nuove caratteristiche.

Con questa versione si sono risolti dei bug e nient’altro. LibreOffice 6.2.1 rappresenta comunque un vantaggio in termini di funzionalità per le suite per ufficio open source e, in quanto tale, non è ottimizzato per le distribuzioni di classe enterprise, in cui le funzionalità sono meno importanti della robustezza. Gli utenti che desiderano una versione più matura possono scaricare LibreOffice 6.1.5 “Still”, che include alcuni mesi di correzioni back-ported.

Ricordo che LibreOffice 6.2 con NotebookBar, rappresenta un’importante release della suite office gratuita che presenta un approccio radicalmente nuovo all’interfaccia utente “basato sul concetto MUFFIN” e in grado di soddisfare tutte le preferenze degli utenti, sfruttando al contempo tutte le dimensioni dello schermo nel modo migliore.

Gli utenti di LibreOffice sono invitati a unirsi alla community su https://www.libreoffice.org/get-help/community-support/, dove possono ottenere e fornire supporto da utente a utente. Mentre The Document Foundation non può fornire supporto a livello commerciale, ci sono guide, manuali, tutorial e HowTos sul sito Web e sul wiki. Le tue donazioni ci aiutano a renderle disponibili.

TDF suggerisce di ricorrere sempre al supporto di professionisti certificati sulla base delle best practice per la migrazione, la formazione e la soluzione degli eventuali bug (http://www.libreoffice.org/get-help/professional-support/).

Entrambe le versioni sono immediatamente disponibile dal seguente link . Le build dell’ultimo codice sorgente di LibreOffice Online sono disponibili come immagini DockerLibreOffice Online è fondamentalmente un servizio server e deve essere installato e configurato aggiungendo cloud storage e un certificato SSL. Potrebbe essere considerata una tecnologia abilitante per i servizi cloud offerti dagli ISP o dal private cloud delle imprese e delle grandi organizzazioni.

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